Le Recensioni Valvolari : MayDays -part 4

Hello sunshine!

Last but not the least, eccovi gli ultimi gruppi esibitisi durante il secondo giorno di MayDays Festival, il 5 Maggio 2013.

Godetevi le recensioni, andateli ad ascoltare, supportate le band emergenti che fanno musica propria e fateci sapere cosa ne pensate!

Alla prossima!

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SPAGHETTI SUPERSTAR

Rock’nRoll baby! Eccoci agli Spaghetti SuperStar: “la band meno tatuata nella storia del rock” (ZERO tatuaggi in cinque, come amano sottolineare) !

Una buona pietanza di Indie Rock-Garage, sapientemente spadellata e amalgamata, consigliata agli amanti degli Strokes. Gli ingredienti ci sono tutti: energia, un bel gioco di chitarre e una buona voce che fa da collante.

Il piatto Spaghetti SuperStar passa a pieni voti l’assaggio ed il gradimento del pubblico.

Buon appetito e buon ascolto!

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KAYLETH

Gruppo molto interessante, che si sta evolvendo sotto i nostri occhi, scostandosi leggermente dallo Stoner classico.

Per chi li segue da un pò, si nota l’entrata del campionatore, che consente delle divagazioni Space Rock e offre al gruppo spunti interessanti verso i quali orientarsi. Sicuramente per gli amanti puri dello stoner, distorto, ruvido e per certi aspetti un po’ grezzo, sentir parlare di elettronica, anche se minimale, farà rizzare i peli della barba. Ma fidatevi, non è così, in quanto sono riusciti a sfumare sapientemente i suoni essenziali, duri e sincopati dello Stoner di qualche anno fa, mantenendo però  intatto il concetto base di ciò che questo genere rappresenta. Diciamo che questa componente elettronica smussa lievemente la sonorità, ma dona pienezza, completezza e intelligenza a questo progetto musicale in evoluzione qualitativa molto apprezzabile.

Complimenti ai Kayleth per il livello che la loro musica ha raggiunto.

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THE MOOR

Un mix di energia e melodie accattivanti, ma mai banali, accompagnano e trasportano il pubblico durante il live dei The Moor. Siamo rimasti impressionati da questa band che ci risulta difficile inquadrare in un genere specifico.

Lo stile dei The Moor, infatti, incorpora influenze progressive metal / death e alternative, che rimandano alla scena scandinava. Su tutti, gli Opeth sembrano la loro fonte di ispirazione maggiore. Buona la varietà compositiva dei loro brani, in cui si incastra bene anche qualche assolo strumentale, non eccessivamente tecnico o forzato.  Diciamo che, la mezz’ora di concerto in cui abbiamo potuto vederli all’opera, ci ha lasciato quella giusta acquolina in bocca per risentirli presto appena ci sarà l’occasione…..see you soon!

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ROADLESS

Rock Alternative Band del veronese che propone un suono ben strutturato, brani con intenzioni precise e uno suono definito molto “americano”. Capita poche volte di vedere una band che si sappia muovere così sul palco, rispettando i canoni del genere e offrendo un buono spettacolo. Ottime la presenza scenica e la risposta del pubblico.
La convinzione e la classe ci sono, ora è da vedere se riusciranno a prendere la strada maestra e a farsi sentire!

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LA CORTE DEI FOLLI

Il nome di questa band riassume al meglio il suo stile brillante ed energico.

Dopo tanto metal, new metal, stoner e un po’ di rock, è stato un bello stacco sentire, nella serata di domenica, un sincero, allegro e goliardico gruppo folk. Il loro stile si rifà molto (inevitabilmente) a gruppi storici dell’immaginario italiano, come, per citarne alcuni, i Modena City Ramblers, i Bandabardò e i Mercanti di liquori. Tuttavia, questo gruppo è riuscito a personalizzare bene le proprie creazioni, non risultando mai banale.

Il loro Folk Rock spazia verso uno Ska coinvolgente, che rende benissimo nella performance dal vivo. Una dose di sana follia, che non può non far sì che il pubblico si ritrovi a saltare e cantare sotto al palco dalla prima all’ultima nota. Fanno ballare la gente, sono divertenti e sembrano instancabili. Hanno un approccio molto easy e risultano, di conseguenza, pure simpatici. Bravi!

Non si vive di solo metallo!

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HERMAN MEDRANO

Per chiudere con il botto l’edizione 2013 del May Days, ecco arrivare sul palco Herman Medrano & The Groovy Monkeys, che hanno letteralmente travolto il pubblico con la loro energia.
C’era forte attesa per questo gruppo, che non ha certo deluso le aspettative!

Niente è lasciato al caso, il groove è solido e potente, la sezione fiati è coinvolgente, le sonorità sono complesse e l’ironia graffiante del rap di Herman è sempre più spietata e vera.

Importanti le collaborazioni nell’ultimo album appena uscito: Roy Paci, Piotta, Caparezza e molti altri ancora. Sicuramente questo è un ottimo momento per questo artista e la sua band, che offrono davvero uno spettacolo di alto livello.

Diciamo che Herman, in questo nuovo album, fa un salto di qualità e lo fa senza rinnegare se stesso. La sua essenza sul palco rimane invariata: è semplice, diretto, tagliente nel parlare di tematiche importanti, metaforico in modo disarmante quando prende in giro i modelli sociali che ci opprimono. Insomma, prova affrontata e superata con successo, secondo GV, anche grazie ai musicisti che lo accompagnano, veramente competenti ed eterogenei per derivazioni musicali.

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